Palestrina - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Il Santuario della Fortuna Primigenia
 Il santuario oracolare della Fortuna Primigenia costituisce una grandiosa realizzazione architettonica databile verso la fine del II sec. a.C. anche se l'origine del luogo di culto risale ad epoca più antica. Il tempio si articola in una serie di sei terrazze artificiali disposte sul pendio roccioso. Sulla terrazza degli Emicicli, davanti all'esedra di destra, si conserva un pozzo, identificato con quello in cui, secondo Cicerone, il nobile prenestino Numerio Sufficio avrebbe rinvenuto le Sorti, ovvero delle tavolette di legno da cui si traevano auspici sul futuro. Il santuario della Fortuna costituisce un'opera di eccezionale livello tecnico e stilistico e uno degli esempi più grandiosi di architettura ellenistica italica di tipo scenografico, ispirata ai modelli dell'Egeo orientale.
 Il Museo Archeologico Nazionale
 Il Museo è ospitato all'interno del Palazzo Barberini, costruito sulla sommità del santuario ellenistico della Fortuna Primigenia. Dal 1956 ospita numerosi reperti: cippi, busti, basi funerarie, statue e oggetti di uso quotidiano provenienti dalle necropoli della città. Da non perdere il Mosaico del Nilo, realizzato secondo i più intorno all'80 a.C. (dimensioni: 5,85 x 4,31 metri). Di grande rilievo è la statua della Triade Capitolina, unico esemplare che raffigura insieme Giove, Giunone e Minerva conservato nella quasi totale interezza.
 Casa natale di Pierluigi - Monumento nazionale
 Situata nella zona anticamente denominata "Contrada del Piano", rialzata di pochi metri rispetto al centralissimo Corso ed assai vicina all'area dove in epoca successiva fu costruita la residenza dei Barberini (distrutta durante i bombardamenti del 1944), la Casa Natale di Giovanni Pierluigi da Palestrina - il piu' importante compositore del rinascimento, uno dei massimi della storia - affacciandosi sull'attuale, omonimo, vicolo, si presenta con la dignita' che caratterizzo' il ruolo della famiglia che diede i natali al musicista...>>> Le informazioni e le foto sono state tratte dal sito ufficiale della "Fondazione Pierluigi da Palestrina"
 Museo della Resistenza e degli 11 Martiri
 Dal 2 giugno 1997 è aperto al pubblico il Museo della Resistenza e degli 11 Martiri dedicato alle vittime civili della guerra, cadute nel territorio di Palestrina. Esso è stato allestito dalla Fondazione Cesira Fiori e dalla locale sezione dell'ANCR. Il museo, attualmente occupa 2 locali a pianterreno del casolare di campagna in località vigesimo, presso il quale il 28 maggio del 1944 fu compiuto, dalle truppe di occupazione tedesche, l'eccidio per rappresaglia di 11 inermi cittadini. Il museo consiste in una mostra permanente composta di 20 pannelli nei quali sono ricostruite con testo e foto le principali vicende che hanno accompagnato, dal 1922 al 1946, la presa del potere da parte del fascismo, il consolidamento del regime, l'economia della zona prenestina, la guerra, la distruzione di Palestrina a seguito dei bombardamenti alleati, la Resistenza, la conquista della Repubblica. Vengono anche ricordati, con pannelli e lapidi, altri cittadini di Palestrina, vittime della ferocia della guerra. Il locale del primo piano del casolare, ove verranno esposti materiali e documenti relativi alle vicende della seconda guerra mondiale, è attualmente in fase di allestimento.
 Museo Diocesano
 Il Museo è stato aperto al pubblico nel maggio 2005 ed è ubicato in un settore della Curia vescovile attiguo alla chiesa di S. Egidio, dove dopo il restauro verrà posta la pinacoteca. Al suo arrivo a Palestrina, nel 1997, il vescovo Eduardo Davino, volle che i lavori per il museo fossero portati a termine, e disse:"Esso ci potrà guidare in una visita attenta, consapevole ed anche gratificante delle testimonianze archeologiche, documentali e artistiche della storia della nostra amata diocesi ed, indirettamente della nostra cittadina".
 Nelle 14 sale disposte su due piani hanno trovato posto gli ori e gli argenti (in particolare il busto di Sant Agapito), le sculture, i paramenti sacri, i dipinti , gli ex voto, gli arredi lignei e bronzei, la ricostruzione di altari. Assai significativo è il nucleo dell'epigrafia cristiana del IV V secolo